venerdì 29 settembre 2017

VA DOVE TI PORTA IL CUORE

La via che hai percorso non era dritta
ma piena di bivi, ad ogni passo c'era una freccia
che indicava una direzione diversa;
da lì si dipartiva un viottolo,
da là una stradina erbosa che si perdeva nei boschi.


Qualcuna di queste deviazioni
l'hai imboccata senza accorgertene,
qualcun'altra non l'avevi neanche vista;
quelle che hai trascurato
non sai dove ti avrebbero condotto,
se in un posto migliore o peggiore;
non lo sai ma ugualmente provi rimpianto.
Potevi fare una cosa e non l'hai fatta,
sei tornata indietro invece di andare avanti.


Il gioco dell'oca, te lo ricordi?
La vita procede pressappoco allo stesso modo.

(Susanna Tamaro)

STORIA: Il pettegolezzo

Un giorno una donna spettegolava con un'amica 
di un uomo che a malapena conosceva.


Quella notte fece un sogno: 
un'enorme mano apparve sopra di lei 
e le puntò il dito contro. 
La donna fu sopraffatta da un opprimente senso di colpa.


Il giorno seguente andò a parlare col proprio confessore, 
al quale raccontò tutto. Infine gli chiese:
"Il pettegolezzo è peccato? 
E' la mano di Dio onnipotente 
che punta il dito contro di me? 
Mi dica, ho commesso peccato?"
"SI", le rispose il sacerdote. 
"Hai detto falsità sul conto di un tuo simile, 
hai messo a repentaglio la sua reputazione , 
dovresti pentirtene dal profondo del tuo cuore!"
Allora la donna disse di essere pentita, e chiese il perdono.
"Non avere fretta", disse il confessore.
"Vai a casa tua prima, prendi un cuscino e portalo sul tetto,
squarcialo bene con un coltello e poi ritorna da me". 


 Così la donna andò a casa, prese un cuscino dal letto,
un coltello in cucina, salì sul tetto 
salendo dalla scala antincendio e squarciò il guanciale.
Tornò poi dal confessore, come lui le aveva detto.
"Hai squarciato il cuscino con il coltello?" chiese lui.
"Sì", rispose lei.
"E il risultato quale è stato?"
"Piume", disse lei,"piume dappertutto".
"Piume", fece eco il sacerdote.
"Ora voglio che tu torni a casa 
a raccogliere tutte le piume volate via con il vento".
"Ma", rispose la donna, "non è possibile, 
non so dove siano finite, il vento le ha portate chissà dove".
"E questo è", disse il confessore, "il pettegolezzo".
 

venerdì 22 settembre 2017

La comunicazione ideale - Psicologia e Poesia




"L'incapacità dell'uomo di comunicare 
è il risultato della sua incapacità di ascoltare davvero
ciò che viene detto"
(Carl Rogers - psicologo statunitense)

"Giudicate un uomo dalle sue domande
più che dalle sue risposte"
(Voltaire)

 "Quando il cuore può far sentire la sua voce,
non c'è bisogno di preparare il discorso"
(Gotthold Ephraim Lessing)



"Il bambino parla e ascolta se ha un valido interlocutore.
In assenza di un interlocutore crea amici immaginari".
(Francesca Ceccherini)

"Quando un pensiero è troppo debole per poter essere
espresso con semplicità, con semplicità accantonalo"
(Luc de Clapiers)

"La comprensione e la disponibilità creano il vero dialogo.
In una realtà sociale esistono molti monologhi e pochi dialoghi."
(Francesca Ceccherini)



"Uno dei modi migliori per convincere gli altri
è con le tue orecchie, ascoltandoli".
(Dean Rusk)


"I veri amici si riconoscono dalla capacità di ascolto
che dimostrano, dalla disponibilità e dall'interesse altruistico
verso le cose altrui".
(Francesca Ceccherini)


 "Tre sono i mezzi per comunicare l'amore:
parola, vista e tatto. Il più importante è la parola.
Non saprai mai, infatti, quanto una persona ti ama
se non te lo dice".
(Fulton J. Sheen)


"Psicosomatica della comunicazione:
                           - non voglio pensare
                           - non voglio ricordare
                           - non voglio vedere
                           - non voglio sentire
                           - non voglio toccare
                           - lasciatemi parlare, spiegare..."
(Francesca Ceccherini)


 "Per predicare basta avere in memoria molte parole;
per comunicare è necessario partecipare ciò che si vive".
(don Oreste Benzi)

"E' meglio tenere la bocca chiusa e sembrare stupidi
che aprirla ed eliminare ogni dubbio".
 (Mark Twain)

"Comunicare l'un l'altro, scambiarsi informazioni è natura;
tenere conto delle informazioni che ci vengono date è cultura".
(Johann Wolfgang Goethe)


"La necessità di parlare, l'imbarazzo di non aver nulla da dire
e la brama di mostrarsi persone di spirito sono tre cose capaci
di rendere ridicolo anche l'uomo più grande".
(Voltaire)

"Le parole di un linguaggio sono una tavolozza di colori,
che possono fare il quadro brutto, e lo possono fare bello
secondo la maestria del pittore".
(Carlo Porta)
 


 "La mente è come il paracadute.

Funziona solo quando è aperta".
(Albert Einstein)

"Sentire non è altro che una facoltà permessa
da uno dei nostri cinque sensi, ma ascoltare è un'arte".
(Frank Tyger - umorista)

"Complicare è facile, semplificare è difficile.
 Per complicare basta aggiungere tutto quello che si vuole:
colori, forme, azioni, decorazioni, 
personaggi, ambienti pieni di cose.
Tutti sono capaci di complicare. 
Pochi sono capaci di semplificare".
(Bruno Munari)
 


 
 "Cerca prima di capire, 
e solo dopo di essere compreso dagli altri".
(Stephen Covey)

 "La cosa più importante nella comunicazione
è ascoltare ciò che non viene detto".
(Peter Drucker)

 



 Don Bosco un giorno vide sdraiato sulla strada un ragazzo che poco prima era stato maltrattato ingiustamente.
Si diresse verso di lui e, con tenerezza e comprensione, gli chiese:
"Che lavoro fai?"
"Il muratore".
"Conosci Dio?"
"No".
"Sai leggere?"
"No".
"Sai fischiare?"
"Sì", replicò il ragazzo con il volto luminoso di gioia.
"Allora, fischiamo tutti e due", rispose don Bosco.
E da lì ebbe inizio la loro vera conversazione.
 
 (Don Bosco)